Un romanzo d’addio : «Giovanni e le mani» di Franco Fortini

L\u2019articolo ha per oggetto l\u2019unico romanzo scritto da Franco Fortini, Giovanni e le mani, apparso a stampa nel 1948. Guida l\u2019analisi la persuasione che il libro, al contrario di quanto si \ue8 soliti ritenere, non occupi nella produzione fortiniana una posizione periferica, o peggio ambiguamente contradditoria. Svolge, invece, una notevole funzione disvelante a proposito di una fase cruciale, come \ue8 l\u2019immediato dopoguerra, all\u2019interno della carriera del suo autore. Tale efficacia ermeneutica si dispiega se il romanzo viene interrogato in stretta relazione con l\u2019attivit\ue0 anteriore \u2013 ossia quella giovanile, risalente al periodo prebellico e fiorentino \u2013, e soltanto ricordando che \ue8 nato in concomitanza con la cesura, intellettuale e nel contempo esistenziale, apertasi nell\u2019itinerario di Fortini con l\u2019abbandono della fede cristiana a favore della fiducia marxista