Estetica del limite a partire da alcune letture di George Steiner

L\u2019estetica del limite si scontra con il tema dell\u2019irrappresenta\uacbile che ha matrici e sviluppi diversi nel corso della storia dell\u2019estetica: da un lato lo si rintraccia ripercorrendo il filo rosso che, a partire dal ruolo dell\u2019immaginazione, si interroga sul suo statuto di facolt\ue0 capace di mettere in imma\uacgine e contemporaneamente di trascendere l\u2019immagine stessa alludendo a un indicibile. Dall\u2019altro, l\u2019irrappresentabile \ue8 il limite della stessa rappresentazione. All\u2019interno dell\u2019interrogazione sul limite della rappresentazione, di cui George Steiner \ue8 un maestro, la sensazione di disgusto, cos\uec come l\u2019eccitazione, diventano parte integrante della fruizione estetica. Una fruizione partecipata, sensualmente coinvolgente, fisiologicamente disturbante, ormai lontana da quel piacere disinteressato su cui si fonda gran parte del gusto settecentesco e dello spettatore kantiano