La scepsi, il sapere e l'anima : Dissonanze nella cerchia laurenziana

Il volume getta nuova luce sui rapporti che si intrecciarono tra i maggiori protagonisti della cultura laurenziana, per mettere in evidenza aspetti che, se ampliano i motivi di intesa filosofica tra Pico e Poliziano, estendono e radicalizzano il conflitto di entrambi con Ficino. Gli aspetti in questione concernono in particolare l'interpretazione della Nuova Accademia, la cui continuit\ue0 con la lezione di Platone, negata da Ficino, viene valorizzata da Pico e Poliziano specialmente per la sua metodologia critica funzionale alla ricerca del vero. vista non solo nella sua specificit\ue0, ma anche come significativa di un dissidio pi\uf9 profondo, incentrato sul tema della natura umana, che riproduceva tensioni teoretiche gi\ue0 presenti nel neoplatonismo antico. Mentre Ficino, teorizzando la perenne contemplazione in Dio della verit\ue0 intelligibile quale prerogativa comune all'anima e all'ipostasi angelica, faceva valere una lettura di ascendenza plotiniana, Pico e Poliziano riprendevano dottrine introdotte da Giamblico e affermatesi in autori come Damascio, Prisciano di Lidia, Ierocle e Simplicio. \uc8 il patrimonio speculativo di questa tradizione che fa da supporto a una pi\uf9 netta distinzione ontologica tra le sostanze psichiche, e se da una parte assegna alla natura mediana dell'anima umana competenze pi\uf9 modeste, dall'altra individua l'essenza di questa stessa medietas nella capacit\ue0 di autodeterminarsi secondo il libero volere, mutando e riplasmando continuamente la propria sostanza pur senza mai oltrepassare i propri limiti ontologici