Relazioni tra carico organico, nutrienti e microinquinanti: depurare aumenta il rischio chimico?

Poich\ue9 la problematica dei microinquinanti \ue8 molto complessa sia per il numero elevato di potenziali agenti tossici sia per le interazioni tra le diverse specie chimiche presenti nell\u2019acqua, risulta indispensabile affiancare alle metodiche analitiche l\u2019uso di metodi biologici che rispondono in modo integrato all\u2019insieme dei potenziali inquinanti. Tali metodologie sono state ampiamente applicate al fiume Po, soprattutto in un punto critico rappresentato dalla confluenza del fiume Lambro. La recente entrata in funzione dei depuratori di Milano, che dovrebbe drasticamente diminuire il carico organico e dei nutrienti potrebbe aumentare la biodisponibilit\ue0 di metalli e altre sostanze potenzialmente pericolose. Questa ipotesi \ue8 corroborata da uno studio in cui si dimostra che la tossicit\ue0 del nichel presente nelle acque del Lambro su Ceriodaphnia dubia \ue8 attenuata dal carbonio organico disciolto (DOC). D\u2019altra parte la riduzione dell\u2019eutrofizzazione culturale dei laghi potrebbe aumentare la biodisponibilit\ue0 di inquinanti organici persistenti (POP), favorendo il bioaccumulo negli organismi acquatici, come si dimostra in uno studio in cui si confrontano tre grandi laghi italiani interessati da recenti fenomeni di inquinamento da DDT