Come i fiumi che entrano nel mare e che poi escono e ad esso ritornano. Il pensiero sul commercio del denaro nella Milano borromaica

L'articolo si propone di ricostruire il modo di vedere e di pensare, a vari livelli, il commercio del denaro nella Milano cinque-secentesca, allo scopo di \u201cricomporne\u201d la dimensione fenomenologica e di valutare il ruolo che la componente, che noi chiamiamo \u201cformale\u201d, ha giocato nella crescita complessiva del settore creditizio. Sulla base di fonti archivistiche e di trattati inediti, viene tracciato lo scenario a pi\uf9 liveli in cui i banchieri, i mercanti, i privati, le autorit\ue0 politiche e religiose si muovevano con prospettive e finalit\ue0 dissimili e secondo gradienti teorici eterogenei. Ne risulta che \ue8 la cifra della dimensione operativa delle attivit\ue0 creditizie a passare nella concettualizzazione, sia laica che religiosa; sia i teologi che i due arcivescovi della famiglia Borromeo si fanno portatori di una visione assolutamente innovativa dell'uso del denaro, che risponde alla vocazione mercantile della loro famiglia di provenienza. Attraverso il passaggio dalla liceit\ue0 del commercio del denaro connessa alla qualit\ue0 sociale dei contraenti (propria della seconda met\ue0 del \u2018500) a quella legata alla rappresentazione del denaro come merce e della ricchezza come circolazione (che si diffonde entro i primi tre decenni del \u2018600), si afferma cos\uec nella capitale ambrosiana un \u201cpensiero\u201d moderno delle attivit\ue0 finanziarie