Sviluppo di antiossidanti di seconda generazione nella prevenzione dello stress foto-ossidativo cutaneo

Tra le differenti ipotesi meccanicistiche dell\u2019invecchiamento cutaneo cronologico e accelerato da fattori esogeni, riveste sempre pi\uf9 interesse l\u2019ipotesi dello stress ossidativo che individua nella formazione di specie radicaliche e carboniliche (prodotti della ossidazione di acidi grassi poliinsaturi) i principali fattori di induzione e propagazione del fenomeno. Sulla base di tale ipotesi, gli antiossidanti di seconda generazione, molecole caratterizzate da attivit\ue0 radical scavenging e carbonyl quenching (detossificante i composti carbonilici reattivi), rappresentano un nuovo razionale per la prevenzione molecolare dell\u2019invecchiamento cutaneo. Per lo sviluppo di tali ibridi funzional si \ue8 inizialmente considerato una serie di composti dipeptidici caratterizzati dalla presenza di un residuo istidinico, deputato al quenching di specie carboniliche per intervento dell'Ntau del residuo istidinico. I derivati dipeptidici sono quindi stati saggiati sia per quanto riguarda l'attivit\ue0 carbonyl quenching, utilizzando il 4-idrossi-trans-nonenale (HNE) come molecola di riferimento (analisi HPLC), sia per l'attivit\ue0 anti-ossidante di tipo radical scavenging, valutata utilizzando il metodo ORAC ed espressa in termini di equivalenti di Trolox (1). Da tale approccio in fase omogenea \ue8 emerso come il dipeptide H-Tyr-His-OH sia caratterizzato da una spiccata attivit\ue0 carbonyl quenching e radical scavenging, quest\u2019ultima attribuita al residuo tirosinico. L\u2019attivit\ue1 antiossidante di H-Tyr-His-OH \ue8 stata successivamente valutata in un modello cellulare di cheratinociti umani, sottoposti a danno ossidativo indotto da radicali perossidici generati dall\u2019induttore radicalico AAPH. Quale marker di danno cellulare sono stati valutati i seguenti parametri: vitalit\ue0 cellulare (metodo MTT), morfologia cellulare (analisi in microscopia a contrasto di fase) e perossidazione lipidica (BODIPY581/591 quale probe fluorescente di membrana). L\u2019aggiunta al medium di reazione di H-Tyr-His-OH ha comportato un significativo effetto di protezione cellulare di tipo dose-dipendente che \ue8 risultato significativo su tutti i parametri cellulari considerati, gi\ue0 alla concentrazione di 0.5 mM, per raggiungere un effetto di completa protezione cellulare alla concentrazione di 10 mM L'attivit\ue0 carbonyl quenching di H-Tyr-His-OH \ue8 stata successivamente valutata utilizzando un modello cellulare e l'insulto sequenziale UVB/HNE precedentemente descritto (2). L\u2019 aggiunta di H-Tyr-His-OH al medium cellulare, concomitante all\u2019addizione di HNE e successiva all\u2019esposizione UVB, ha indotto una significativa protezione cellulare di tipo dose-dipendente, come dimostrato sia dalla analisi morfologica che dal mantenimento della vitalit\ue0 cellulare. L\u2019analisi in spettrometria di massa del surnatante cellulare ha inoltre evidenziato la formazione dell\u2019addotto tra H-Tyr-His-OH e HNE, a dimostrare come il meccanismo di citoprotezione sia riconducibile alla capacit\ue0 di H-Tyr-His-OH di coniugare/detossificare l\u2019agente citotossico HNE, prevenendone in tal modo la diffusione intracellulare e la conseguente reazione citotossica