Fra consumo e utopia : il cibo planetario all'Expo 2015

Nel 2015 Milano ospiter\ue0 un\u2019esposizione universale dedicata al rapporto fra cibo, salute e sviluppo sostenibile. Atteso come occasione per rilanciare la citt\ue0, l\u2019evento \ue8 gi\ue0 da tempo anticipato da una campagna mediatica in costante espansione. Mediante gli strumenti dell\u2019analisi del discorso e dei generi testuali, l'articolo mette a confronto documenti promozionali e articoli della stampa nazionale e internazionale inglese e francese per portare alla luce l\u2019intreccio delle molteplici finalit\ue0 \u2013 culturali, sociali e commerciali \u2013 della manifestazione. La campagna dell\u2019Expo 2015 adotta un registro ufficiale pedagogico e universalista e ricorre a un\u2019incalzante retorica delle promesse. Tali caratteristiche mirano soprattutto alla promozione dell\u2019aspetto commerciale dell\u2019Expo, utilizzando strategie discorsive proprie del marketing ben riconoscibili in filigrana. Per ragioni di rebranding il capoluogo lombardo viene cos\uec rappresentato come una World City all\u2019incrocio strategico fra locale e globale. Laddove lo sguardo disincantato della stampa internazionale registra le molte contraddizioni della complessa pianificazione dell\u2019evento, la stampa nazionale riporta un conflitto di opinioni e valori che rende problematica la costruzione del consenso da parte dell\u2019opinione pubblica. L\u2019evidenza testuale rileva quindi serie discrepanze fra le molteplici narrazioni mediatiche. Tale cesura discorsiva e sociale rischia di minare non solo l\u2019immagine dell\u2019Expo come spazio sociale utopico del prossimo futuro, ma soprattutto la realizzazione di interventi significativi di riqualificazione urbana