Partendo da un testo rimasto a lungo inedito e redatto in un periodo capitale per l’Europa – Les deux besoins - l’autrice indaga il corpus beckettiano per reperirvi le tracce di un inconscio multilingue che precipita in una creatività eccezionalmente surdeterminata e ventriloqua, innervata dal giuoco di staffetta tra piano fonologico-fonematico del puro significante - ritagliato dal patrimonio inglese-francese-tedesco - e l’inconscio culturale europeo e occidentale. Il tutto filtrato dal comico-elegiaco dell’autore, che fa segno al bianco come spazio del silenzio e del mistico o come mera a-significanza di una mente ingombra di stereotipi. Di qui le grandi tematiche beckettiane dell’assenza, dell’attesa, della solitudine rilette alla luce d...