La cinta tardo-repubblicana di Ostia : bilancio storiografico dopo un secolo di ricerche

Dopo duecento anni di ricerche, analisi ed interpretazioni, lo spazio urbano della città antica di Ostia ci appare meno oscuro e ciò, grazie ai nuovi metodi di indagine geofisica a disposizione, anche nelle zone non scavate. Paradossalmente manca ancora uno studio completo e recente della cinta tardo-repubblicana, meglio conosciuta come “sillana”. Inoltre, a questa carenza si accompagna la limitata attenzione alla redazione di saggi di sintesi sulle informazioni conosciute a proposito di questo importante monumento. Eppure una sintesi delle conoscenze sulle mura ostiensi sarebbe utile poiché le informazioni che le riguardano sono oggi ampiamente frammentarie e sparse nelle diverse pubblicazioni su Ostia realizzate fin dalla sua scoperta. In effetti, benché lo scavo delle mura sia stato editato in maniera incompleta, alcune informazioni sono recuperabili dalle ricerche di Dante Vaglieri e Guido Calza, così come dagli archivi (Giornali di scavo e Relazioni quindicinali in primis), e dai lavori di alcuni recenti progetti condotti a Ostia. In realtà, in quest’ultimi anni, diversi studi pur non avendo come oggetto lo studio delle mura, si sono dovuti confrontare con esse, così fornendo ulteriori elementi utili all’avanzamento delle ricerche. Un esempio è lo studio che riguarda il castellum aquae di Porta Romana, o il progetto congiunto dell’American Academy in Rome e del Deutsches archäologisches Institut Rom, che ha realizzato prospezioni aeree e geofisiche sulla totalità del sito. Ma soprattutto, un tale bilancio sarebbe necessario vent’anni dopo lo studio di Fausto Zevi ove, com’è noto, si è abbassata la datazione della cinta all’epoca di Cicerone. In questa relazione, dunque, si intende realizzare una sintesi storiografica e critica delle ricerche che si sono interessate, anche puntualmente, alle mura sillane, e così costituire un punto di partenza per un nuovo studio del complesso fortificato