La tematica religiosa affiora con insistenza nella produzione lirica italiana del Novecento. Da Pascoli a Ungaretti, da Rebora a Betocchi, da Luzi a Caproni, sono molti i poeti che si mettono in cammino, sulle tracce di Dio. Nomadi nel deserto della vita, essi vanno alla ricerca dell’oasi ristoratrice, inseguono il miraggio di una “terra promessa”, mossi, come già il Faust di Goethe, da un insopprimibile bisogno di felicità e di pienezza. Il Novecento è il secolo delle conversioni e delle apostasie, di una fede fragile e precaria, che si manifesta assai più in un desiderio inquieto che in un pacifico possesso. Il poeta, sismografo della crisi epocale in atto, procede a tentoni, vigila, attende, invoca, provoca, bestemmia, per stanare in qua...