L'IMPUTABILIT\uc0, IL VIZIO DI MENTE E I DISTURBI DI PERSONALIT\uc0

L\u2019articolo affronta il rilievo che assumono, all\u2019interno della disciplina penalistica, i disturbi della personalit\ue0 e la capacit\ue0 di questi ultimi di incidere sull\u2019imputabilit\ue0 del soggetto agente. Il punto di partenza \ue8 rappresentato dalla sentenza della sentenza delle Sezioni Unite sul caso Raso, nella quale la Corte ha affermato che i disturbi della personalit\ue0 possono costituire una causa idonea ad escludere o far grandemente scemare la capacit\ue0 di intendere e di volere dell\u2019agente. Nello studio si condivide l\u2019impostazione delle Sezioni Unite e si sostiene la necessit\ue0 di un interrotto e costante processo di recepimento, da parte della giustizia penale, delle pi\uf9 recenti acquisizioni nel panorama psichiatrico. D\u2019altra parte, la tendenza attuale \ue8 quella di considerare la malattia mentale in una \u201cversione integrata\u201d che tenga conto di tutte le variabili biologiche, psicologiche, sociali, relazionali, che, nel singolo caso e con peso diverso, possono avere un ruolo determinante nel produrre una condizione di sofferenza psichica. Il saggio affronta poi il problema dell\u2019accertamento, nel processo penale, sia della sussistenza al momento del fatto dell\u2019infermit\ue0, sia della effettiva incidenza del disturbo sulla capacit\ue0 di intendere e di volere, sia, infine, del nesso eziologico tra disturbo mentale e fatto di reato