Istruttori nelle palestre

Sono i veri padroni dei centri fitness. Quasi dei confessori che hanno in mano la salute e l estetica delle persone. Vi fanno saltare, sollevare pesi, sudare, il tutto nel nome di una migliore forma fisica e psichica. Ma chi sono e da dove provengono gli insegnanti che popolano le palestre italiane? Cosa pu\uf2 distinguere un istruttore o personal trainer qualificato da tanti incompetenti che, con poca arte ma molta parte, lavorano nelle strutture sportive italiane. Ecco come si presenta la situazione. NON ESISTE NESSUNA LEGGE Questa non \ue8 certo una novit\ue0. Chi \ue8 un veterano del settore sa benissimo che non esiste una legge che regolamenti l accesso a questa professione. Un architetto, un cuoco, un giardiniere, chiunque una mattina potrebbe svegliarsi e decidere di diventare istruttore in un centro fitness. Obblighi di legge? Nessuno!!! Non un diploma o un attestato che certifichi la professionalit\ue0 e la competenza di chi fa un mestiere cos\uec delicato. In Italia, per ora, non esiste nessuna legge che definisce i requisiti che deve avere un istruttore di un centro fitness. In questo modo \ue8 sufficiente, ma non necessario, che qualsiasi persona frequenti un corso qualunque, solitamente di qualche giorno o al massimo di qualche fine settimana, per avere tutto il diritto di essere chiamato istruttore e di essere assunto in un centro fitness. Il tutto viene regolamentato dal buonsenso dei proprietari delle palestre. A loro spetta, infatti, la scelta e la decisione di chi far lavorare. Per\uf2, oltre al buonsenso, c \ue8 anche un dovere morale nei confronti di chi paga l abbonamento. LA REALT\uc0 ATTUALE IN ITALIA Il fitness \ue8 una attivit\ue0 che ormai conta milioni di praticanti, ma non \ue8 una semplice moda. E uno stile di vita, una filosofia particolare scelta per venire incontro al bisogno innato di contrastare con l attivit\ue0 fisica la sedentariet\ue0 che sempre pi\uf9 spesso impone la moderna societ\ue0. Inoltre \ue8 una attivit\ue0 che educa ad una corretta concezione di ci\uf2 che sono salute ed efficienza fisica. E anche questo insegnamento \ue8 spesso compito dell istruttore o dell istruttrice. Ma il problema che ci poniamo \ue8 quello di sempre. Come si sono formati questi istruttori, che conoscenze hanno, come possiamo essere sicuri della loro competenza? Nel mondo delle palestre italiane, purtroppo, regna il caos totale e assoluto. Gli insegnanti di aerobica, di body building o di fitness che dir si voglia arrivano dalle pi\uf9 disparate esperienze professionali. C \ue8 l ex atleta che diventa preparatore atletico, l ex ballerina che fa i corsi di aerobica e step, il tecnico comunale in pensione che fa il personal trainer. Non \ue8 possibile continuare cos\uec. Ci sono infinite realt\ue0, ognuna con il proprio credo, che mettono in difficolt\ue0 l utente stesso che un giorno impara un esercizio in un modo e il giorno dopo in un altro ancora che \ue8 l esatto contrario. Secondo noi \ue8 diritto di ogni iscritto in una palestra di avere la certezza di essere seguito da personale qualificato e competente, con un curriculum serio e di assoluto valore.They are the real owners of fitness centers. Most of the confessors who hold health and beauty of people. They make you jump, lift weights, sweating, all in the name of better physical and mental shape. But who are they and where they come from teachers who populate Italian gyms? What may distinguish a qualified instructor or personal trainer for many incompetents, with little art, but a lot of hand work in the Italian sports facilities. Here's what the situation. THERE IS NO LAW This is certainly not new. Who is a veteran in the industry knows that there is no law regulating the access to this profession. An architect, a cook, a gardener, anyone could wake up one morning and decide to become an instructor in a fitness center. Legal obligations? No! Not a diploma or an attestation to the professionalism and competence of those who make a trade so delicate. In Italy, for now, there is no law that defines the requirements that an instructor must have a fitness center. In this way it is sufficient but not necessary, that any person attending a course whatever, usually a few days or at most a few weekends to get it all right to be called instructors, and being engaged in a fitness center. Everything is regulated by common sense of the owners of gyms. To them it is, in fact, the choice and the decision of who to work. However, in addition to common sense, there is also a moral duty towards those who pay the subscription