Tipi espressivi: il carattere tipografico come immagine

È curioso come in italiano si utilizzi lo stesso termine, “carattere”, per indicare da un lato il segno tracciato, impresso, inciso o stampato cui si attribuisce un significato, quindi la figura o la forma delle lettere dell’alfabeto e dall’altro invece ci si riferisca a quel complesso di peculiari caratteristiche che contraddistinguono un individuo o un gruppo di individui. Nella dizione “carattere tipografico” quindi è già presente, in modo più profondo di quanto appaia normalmente, la rilevanza della forma e delle peculiarità del disegno di un determinato “tipo” o di un determinato gruppo di “tipi”. O della sua interpretazione formale o del suo valore come immagine, che poi a sua volta può essere soggetta a diversa interpretazione da parte dell’utente finale di un messaggio. Il contributo approfondisce il tema della tipografia come immagine come argomento chiave e centrale per il progetto di comunicazione visiva