Volontà, scelta e responsabilità: l'anello virtuoso

Il Libro III dell’Etica Nicomachea è diviso in due parti: nella prima (capp. 1-7, secondo la scansione Susemihl) Aristotele affronta uno dei problemi chiave dell’intera sua teoria etica, lo studio dell’azione; nella seconda, analizza due particolari virtu: il coraggio, ἀνδρεία, (capp. 9-12) e la temperanza,\ud σωφροσύνη, (capp. 13-15). Al centro però è il problema della “responsabilità”. Quella di Aristotele è una concezione di ‘responsabilità’ non a-priori condizionata dalla moderna distinzione tra ‘scelta’ effettuata volontariamente in base al desiderio e ‘scelta’ effettuata volontariamente perché fondata sulla possibilità di poter fare altrimenti. Secondo alcuni degli studi critici presi in considerazione l’aspetto ‘causale’, dato che l’uomo razionale diviene αἴτιον delle proprie scelte ma anche della propria virtù, del proprio carattere, della propria consapevolezza. In conseguenza di tutto questo, solo in prospettiva è possibile intravvedere, in Aristotele, una connessione tra volontà e libertà di azione sufficientemente stretta da comportare l’affermarsi di una concezione ‘morale’ di responsabilità