Nell'archivio proveniente da Palazzo Graziani a Città di Castello, attualmente conservato nella residenza agricola della famiglia a Vada (Livorno), si trovano documenti relativi alle collezioni d'arte e alle attività di committenza della famiglia legate ai possedimenti in San Sepolcro, Città di Castello e San Giustino. L'autore presenta un ritratto inedito di Antonio Maria Graziani, vescovo di Amelia tra il 1592 e il 1611, che attribuisce a Domenico Tintoretto sulla scorta di documenti inediti (pubblicati in Appendice) provenienti dal ricco epistolario del vescovo amerino