L’affresco del S. Agostino

L’affresco relativo alla presunta immagine di S. Agostino, ancora conservato negli ambienti sottostanti l’attuale cappella del Sancta Sanctorum, soffre di alcune vec chie valutazioni cronologiche e storico-artistiche risalenti al Wilpert e al Matthiae che, in maniere diverse, considerarono il singolare documento pittorico come un quadro, senza cioè comprenderne il contesto archeologico e senza collocarlo nell’orizzonte figurativo di pertinenza. In quest’occasione si è guardato all’immagine dipinta come ad una «meta figurativa » , appostata al termine di un lungo itinerario iconografico teso a seguire il percorso intrapreso dalla materia filosofica dall’antichità al protomedioevo, passando per alcune fasi sinora sfuggenti ma fondamentali per comprendere la parabola evolutiva dell’ «uomo santo » , così come è concepito sulla pittura del Laterano. Si fa, così, riferimento alla teoria leonina del S. Paolo f. l. m. e alla serie di clipei nella basilica ipogea di S. Gennaro a Capodimonte, ma anche al Santo vescovo di S. Martino ai Monti e alla decorazione del S. Vittore di Milano. Questo giro di confronti ci accompagna verso la prima metà del VI secolo e verso l’iconografia canonica dei Padri della Chiesa e degli Evangelisti, secondo schemi e modi pittorici che avvistano l’orizzonte figurativo protobizantino.Bisconti Fabrizio. L’affresco del S. Agostino. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 116, n°1. 2004. Antiquité. pp. 51-78