Un nuovo santuario dell'Emporion di Gravisca

Avviato il programma di edizione dei materiali rinvenuti nel santuario e in attesa di mettere a punto lo studio del contesto topografico - del quale si presenta ora la proposta ricostruttiva di uno degli edifìci, quello identificato con l'Adonion -, nel 1994 sono riprese le esplorazioni sistematiche dell'emporion, dopo oltre dieci anni dall'ultima campagna (1979). Un nuovo complesso edilizio posto a NO del santuario e al momento non contiguo ad esso, è in corso di scavo limitatamente alle fasi più recenti, delle quali la prima, databile all'incirca agli inizi del V sec. a.C, sembra concludersi con la brusca e violenta distruzione dell'area in seguito ad un incendio. L'evento, da collegare con la ricostruzione del santuario tra la fine del V e gli inizi del IV sec. a.C, è forse da mettere in rapporto con l'incursione di Dionigi di Siracusa sulle coste etrusche meridionali nel 384 a.C. Nell'ambito del complesso è attestato in giacitura secondaria un deposito votivo, il cui tratto significativo, tra gli oggetti deposti in un arco cronologico che ha la sua acmé tra il 510 e il 470 a.C, è dato dalla presenza di materiale greco-coloniale, come protomi femminili, statuette «aux parures», armi miniaturistiche in bronzo.Boitani Francesca, Torelli Mario. Un nuovo santuario dell'Emporion di Gravisca. In: La colonisation grecque en Méditerranée occidentale. Actes de la rencontre scientifique en hommage à Georges Vallet organisée par le Centre Jean-Bérard, l'École française de Rome, l'Istituto universitario orientale et l'Università degli studi di Napoli «Federico II» (Rome-Naples, 15-18 novembre 1995) Rome : École Française de Rome, 1999. pp. 93-102. (Publications de l'École française de Rome, 251