I culti patronali tra memoria ecclesiastica e costruzione dell'identità civica : l'esempio di Firenze

Partendo dal campione fiorentino l'A. analizza le forme e le espressioni del «sentimento di appartenenza» che caratterizza, con specifici codici di rappresentazione, l'autocoscienza cittadina della società comunale italiana ; nella città intesa come documento di pietre, ΓΑ. cerca di seguire, attraverso l'interpretazione medievale delle «antiquitates» urbane, la costruzione di un rapporto che rende funzionale il mito alla storia, aggiornandone la fruizione e l'interpretazione alla luce delle condizioni con cui il presente giustifica se stesso nel passato. In questa chiave si segue anche l'appropriazione civile dei simboli di identità religiosa, sottolineando tuttavia la natura fittizia di una separazione tra la sfera «laica» e quella «religiosa» nella costruzione e nella rivisitazione dei simboli di identità, i quali convergono tutti nella costruzione di una eccellenza municipale volta a legittimare e giustificare le condizioni politico-culturali del presente. Questo percorso di creazione trionfalistica della «grandigia» municipale è esemplifìcato in alcuni monumenti «chiave» della memoria urbana fiorentina : la cattedrale cittadina di Santa Reparata/Santa Maria del Fiore ed i santi di cui essa è scrigno, il complesso basilicale di San Miniato, il tempio delle Corporazioni fiorentine, Or San Michele, cornice d'eccezione per una coreografìa del patrocinio dei santi sulle categorie professionali fiorentine su cui campeggia, come unica ed incontrastata signora la Vergine Maria.Benvenuti Anna. I culti patronali tra memoria ecclesiastica e costruzione dell'identità civica : l'esempio di Firenze. In: La religion civique à l’époque médiévale et moderne (chrétienté et islam) Actes du colloque organisé par le Centre de recherche «Histoire sociale et culturelle de l'Occident. XIIe-XVIIIe siècle» de l'Université de Paris X-Nanterre et l'Institut universitaire de France (Nanterre, 21-23 juin 1993) Rome : École Française de Rome, 1995. pp. 99-118. (Publications de l'École française de Rome, 213