L'emigrazione napoletana durante il Risorgimento : forme e coscienza (1848-1859)

L'esilio dei patrioti napoletani nelle terre più libere della Toscana ο del Piemonte non è solo una collocazione geografica, ma una dimensione intellettuale e morale, una categoria. Imposto tragicamente dagli eventi politici, ο avvertito come una scelta necessaria dettata dall'esigenza di libertà, svincola dalla provincia, favorisce un rapporto più fecondo con la cultura europea, il grande idealismo tedesco nel caso degli hegeliani, filone empirista e cattolico nel caso del Villarì, e permette di dare un consapevole contributo alla formazione dell'opinione pubblica liberale. In Piemonte i napoletani, esclusi dalle università, esercitano sui giornali il loro magistero mentre lo status di emigrati favorisce la loro meditazione sul tema dello stato-nazione volta a conciliare in termini laici la tradizione culturale italiana con il compito politico dell'ora presente.Cicalese Maria Luisa. L'emigrazione napoletana durante il Risorgimento : forme e coscienza (1848-1859). In: L'émigration politique en Europe aux XIXe et XXe siècles. Actes du colloque de Rome (3-5 mars 1988) Rome : École Française de Rome, 1991. pp. 205-215. (Publications de l'École française de Rome, 146