L'abbandono degli illegittimi nel Trentino dell'Ottocento

Casimira Grandi, L'abbandono degli illegittimi nel Trentino dell'Ottocento, p. 653-678. La storia dell'infanzia abbandonata nel Trentino dell'Ottocento assume connotazioni affatto diverse rispetto all'esperienza italiana, alla quale sino ad allora si era ispirata ; infatti, pur non avendo mai istituito nei suoi territori un brefotrofio od una ruota, si era però avvalsa del vicino brefotrofio di Verona, accettando di fatto il principio che sosteneva tale istituto. Il primo provvedimento emanato dal governo asburgico nei confronti dell'infanzia abbandonata fu quello che definiva le case per gli esposti «Istituti di Stato», stabilendo così la precisa responsabilità del governo nei loro confronti; sotto la spinta di questa nuova normativa e dell'impossibilità di continuare ad inviare i propri esposti all'istituto di Verona (v. retro) si pervenne alla decisione di crearne uno in loco. È comunque opinione della recente storiografia austriaca ed italiana in materia che il vero movente non fosse tanto l'istituzione di un brefotrofio, quanto piuttosto la volontà di attivare scuole di ostetricia a livello provinciale di cui i brefotrofi, in questo caso, sarebbero stati solo una conseguente appendice delle cllniche di maternità interne alle scuole, autentiche fornitrici di «materiale umano» per il tirocinio delle future ostetriche. Nonostante le precise disposizioni giuridiche, ecclesiastiche e civili, si può ben affermare sulla scorta di una copiosa documentazione, che nei confronti dei bambini abbandonati presso l'Istituto delle Laste di Trento valeva un unico e preciso principio : essere disgiunti dalla madre e dalla famiglia d'origine - se se ne aveva notizia - onde non provocare scandalo «morale e civile» con la loro deviante presenza, in una società che per volere sovrano doveva essere moralmente sana e di probi costumi.Grandi Casimira. L'abbandono degli illegittimi nel Trentino dell'Ottocento. In: Enfance abandonnée et société en Europe, XIVe-XXe siècle. Actes du colloque international de Rome (30 et 31 janvier 1987) Rome : École Française de Rome, 1991. pp. 653-678. (Publications de l'École française de Rome, 140