Annibale Carracci e i suoi incisori

Si identificano e si commentano gli eventi che si succedono nella produzione incisoria dalla fine del Cinquecento in poi intesa alla trasposizione grafica della pittura di Annibale Carracci, sia i singoli dipinti da cavalletto che i grandi cicli pittorici. Si constata l'enorme interesse suscitato dagli affreschi in palazzo Farnese, anche presso incisori non italiani, e l'incremento sino agli inizi del Settecento della concorrenza esercitata dall'incisione traduttiva, nei confronti della letteratura artistica, assai più lenta a pronunciarsi, per l'affermazione della fama del pittore a livello europeo. Si inserisce il fenomeno relativo al Carracci nel quadro generale della vicenda dell'incisione traduttiva, dapprima liberamente intesa a presentarsi come riflesso grafico dello stile di un artista, successivamente devoluta a farsi documentatrice di grandi insiemi collezionistici, a gloria di principesche raccolte e di pubbliche istituzioni.Borea Evelina. Annibale Carracci e i suoi incisori. In: Les Carrache et les décors profanes. Actes du colloque de Rome (2-4 octobre 1986) Rome : École Française de Rome, 1988. pp. 521-555. (Publications de l'École française de Rome, 106