Alcune considerazioni introduttive per uno studio sui vescovi italiani al Concilio Vaticano II

Nonostante gli studi sul Vaticano II si siano notevolmente sviluppati negli oltre vent'anni ormai trascorsi dalla chiusura del Concilio, l'attenzione specifica alla partecipazione dei vari gruppi episcopali nazionali è rimasta sinora in buona parte trascurata. L'Autore formula alcune ipotesi introduttive riguardanti l'episcopato italiano. Occorre innanzitutto introdurre una distinzione all'interno di questo episcopato, tra i vescovi impegnati nella vita pastorale delle diocesi e quelli inseriti nella struttura della Curia romana. A differenza di questi ultimi, i primi non parteciparono che in misura limitata alla fase preparatoria del Concilio ed anche dopo la sua apertura continuarono a pagare le conseguenze di una scarsa pratica collegiale. Nel progredire dei lavori esso parve superare la posizione iniziale di isolamento, confluendo verso orientamenti di moderata apertura. Talune figure di spicco, come il card. Lercaro e più tardi il card. Pellegrino, avrebbero seguito parabole ben più avanzate rispetto alla sensibilità media dei vescovi italiani, subendo nel post-concilio le conseguenze legate alla crescita di importanza delle posizioni moderate e conservatrici.Battelli Giuseppe. Alcune considerazioni introduttive per uno studio sui vescovi italiani al Concilio Vaticano II. In: Le deuxième Concile du Vatican (1959-1965) Actes du colloque organisé par l'École française de Rome en collaboration avec l'Université de Lille III, l'Istituto per le scienze religiose de Bologne et le Dipartimento di studi storici del Medioevo e dell'età contemporanea de l'Università di Roma-La Sapienza (Rome 28-30 mai 1986) Rome : École Française de Rome, 1989. pp. 267-279. (Publications de l'École française de Rome, 113