Donne religiose nella Firenze del Due-Trecento; appunti per una ricerca in corso

Questa prima ricognizione sulle forme istituzionali della devono femminile fiorentina tra XIII e XIV secolo, ben lungi da ricomporre il quadro unitario di un fenomeno complesso, ingiustificatamente trascurato dalla storiografia fiorentina, nasce dalla volontà di confrontare i dati emersi da una analisi delle fonti agiografiche con il differenziato apporto documentario di un campione territoriale. Le direttrici che emergono da questa panoramica, sono quelle di una massiccia tendenza all'inurbamento della popolazione monastica di origine feudale che perde la sua identità storica e le sue tradizioni nella crescita spontanea di una pluralità di espressioni religiose femminili ' urbane ', caratterizzate a loro volta da un accurato ed attento sviluppo regolare imposto dagli ordinari e dagli ordini mendicanti. Dalle monache alle pinzochere sino agli istituti semireli giosi preposti al controllo della prostituzione fino alle prime forme di assistenza precipuamente destinate alle donne, tutto un disomogeneo e mobilissimo reticolo di enti copre il tessuto periferico della crescita urbana offrendo molteplici risposte all'altrettanto differenziata domanda religiosa dei ceti cittadini.Benvenuti Papi Anna. Donne religiose nella Firenze del Due-Trecento; appunti per una ricerca in corso. In: Le mouvement confraternel au Moyen Âge. France, Italie, Suisse. Actes de la table ronde de Lausanne (9-11 mai 1985) Rome : École Française de Rome, 1987. pp. 41-82. (Publications de l'École française de Rome, 97