Il castel Maniace di Siracusa. Nuova ipotesi di interpretazione di un monumento svevo

Ferdinando Maurici, Il Castel Maniace di Siracusa. Nuova ipotesi di interpretazione di un monumento svevo, p. 691-700. Castel Maniace di Siracusa presenta una singolare iconografia : il piano terreno (l'unico esistente) è occupato da un unico immenso salone a pianta quadrata con - in origine - venticinque campate coperte da crociere costolonate che scaricano sulle mura perimetrali, su colonne, semicolonne e quarti di colonna. Questo particolarissimo impianto è stato spiegato corne una rielaborazione d'età sveva delle grandi moschee congregazionali o corne una reminiscenza della pianta degli accampamenti romani. Nel confermare qui l'ispirazione cistercense del monumento, si ipotizza che il Castel Maniace sia stato voluto direttamente da Federico corne realizzazione monumentale del teatrum imperialis paladi cantato da Pietro da Eboli ed illustrato da una nota miniatura del Liber ad honorent Augusti. Il Maniace sarebbe quindi una simbolizzazione dell'impero e le sue venti-cinque campate corrisponderebbero aile provincie ed ai regni indicati dalle didascalie délia miniatura. La campata centrale potrebbe simboleggiare la Sicilia o il potere dell'imperatore. La costruzione di Castel Maniace, d'al-tra parte, si inserisce in una fase di straordinaria attività costruttiva e di pianificazione territoriale che coinvolse, dopo il 1232, Siracusa e i suoi din-torni. Si ritiene che il rilancio di Siracusa progettato da Federico II vada inserito nella politica orientale dell'imperatore, negli anni in cui con la cro-ciata del 1228-29, il suo potere si era esteso anche al regno di Gerusalem-me. Siracusa sarebbe stata quindi destinata a divenire 'capitale' e residen-za mediterranea deU'imperatore e terminale privilegiato dei rapporti e traf-fici con l'Oriente. La costruzione del Maniace e la simbologia ad esso sottesa, si inserirebbe a pieno titolo in questo grande progetto.Maurici Ferdinando. Il castel Maniace di Siracusa. Nuova ipotesi di interpretazione di un monumento svevo. In: Mélanges de l'École française de Rome. Moyen-Age, tome 110, n°2. 1998. pp. 691-700