Cultura e politica nell'Italia giacobina. Spunti dall'esperienza cisalpina

Béatrice Maschietto, Cultura e politica nell'Italia giacobina. Spunti dall'esperienza cisalpina, p. 731-740. Nel triennio 1796-1799 si realizza nella Repubblica cisalpina un nuovo connubio tra cultura e politica, che contribuisce a rafforzare i legami con il Governo napoleonico transalpino, consentendo altresì alle istituzioni politiche locali di conservare le prerogative di cui si erano in precedenza fregiate. Così è per Verona, contesa, dal 1797 in poi, tra Austria e Francia : la sua preesistente Accademia di agricoltura, scienze e lettere ottiene da Parigi l'erogazione del sussidio già concessole dalla Serenissima in cambio del sostegno all'azione politica dei francesi nel territorio. Ciò non significa, tuttavia, che le istituzioni accademiche e i circoli culturali che nascono o rifioriscono in questo periodo al fine di istruire il (v. retro) popolo agiscano in qualità di meri strumenti della causa rivoluzionaria importata d'Oltralpe; essi, al contrario, si adoperano per tenere vivi valori peculiari dell'esperienza storico-culturale nazionale, senza rinnegare il passato, ma proiettandosi, nel contempo, verso la futura indipendenza e unità politica dell'Italia.Maschietto Beatrice. Cultura e politica nell'Italia giacobina. Spunti dall'esperienza cisalpina. In: Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, tome 108, n°2. 1996. pp. 731-740