Utilità e diletto. L'acqua e le residenze regie dell'Italia meridionale fra XII e XIII secolo

Maria Stella Caló Mariani, Utilità e diletto. L'acqua e le residenze regie dell'Italia meridionale fra XII e XIII secolo, p. 343-372. Sulla linea di precedenti ricerche sul rapporto fra il potere e lo spazio in età sveva nell'Italia meridionale (l'onnipresenza dell'imperatore nel Regno, lo spazio dell'ozio e della festa), l'A. considéra la presenza dell'ac-qua nelle architetture residenziali. Dalla Sicilia normanna, e dalle aquarum deliciae che caratterizzano i sollazzi palermitani, muove un itinerario che sui passi di Federico II conduce nei castelli di caccia e nelle domus solaciorum della Puglia settentrionale e della contigua Basilicata. In una parte del contributo è posto l'accento sulla utilità (la curiosità scientifica di Federico nei confronti dell'acqua, la cura corporis, la balneoterapia, l'uso di acquedotti, cisterrie, peschiere). Quanto al diletto, vengono via via messi in luce caratteri inaspettati della architettura residenziale federiciana la bellezza delle fon tane che rallegravano cortili Lucera Castel del Monte) giardini di delizie parchi Lorenzo in Pantano Gravina) le macchine idrauli che albero con uccelli meccanici) amenità del paesaggio la sensibilità per la bella vedutaCalò Mariani Maria Stella. Utilità e diletto. L'acqua e le residenze regie dell'Italia meridionale fra XII e XIII secolo. In: Mélanges de l'École française de Rome. Moyen-Age, tome 104, n°2. 1992. pp. 343-372