Il crimine e la morte del reo

Lucia Fanizza, Il crimine e la morte del reo, p. 671-695. La giurisprudenza severiana definisce i criteri dell'estinzione del crimine per la morte del reo. La regola dell'intrasmissibilità della pena agli eredi conserva la sua vigenza ma i giuristi severiani sembrano individuare in una costituzione di Marco Aurelio un momento di formalizzazione del criterio che prevede l'esercizio dell'azione anche nei confronti dell'erede del reus perduellionis. La damnatio memoriae e la confisca dei beni possono dunque essere oggetto di una pronuncia postuma quando il perduellis sia morto prima che potesse aver luogo il procedimento a suo carico. Se gli eredi non avessero assunto la difesa del defunto il giudizio criminale non sarebbe stato però esercitabile : in questo caso la nuntiatio ad fiscum del patrimonio ereditario rendeva comunque possibile la sanzione patrimoniale.Fanizza Lucia. Il crimine e la morte del reo. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 96, n°2. 1984. pp. 671-695