Riflessioni sulla rappresentazione dell’architettura e sulla semiotica visiva. Reflections on architecture representation and on visual semiotics.

Questo studio approfondisce alcune nozioni di diversa natura disciplinare e sono concernenti il concetto di rappresentazione e alcuni aspetti di semiotica visiva. Si considerano due concetti della rappresentazione: l’oggetto rappresentato e l’atto del rappresentarci il mondo. Nel primo concetto vi è il nostro pensiero, la nostra intenzione, che diventa atto e azione, di rappresentare, scientificamente, quindi oggettivamente, il mondo e le cose nel mondo, dunque lo spazio e l’architettura, ottenendo un oggetto rappresentato. E questo lo facciamo ricorrendo alla scienza della rappresentazione. Nel secondo, invece, vi è l’atto del rappresentare a noi lo spazio, cioè del rappresentarci in modo sincrètico il mondo, attraverso il nostro psichismo (cioè per mezzo dell’insieme delle nostre funzioni psichiche che si riferiscono alla sfera delle attività conoscitive, affettive e volitive), la nostra immaginazione (la Phantasia aristotelica) e la nostra percezione. Quest’ultima, da Aristotele in poi, si basa su un processo fisiologico legato all’esperienza sensibile (i cinque sensi), dove da un lato vi è colui che percepisce (coi sensi) dall’altro lo spazio e gli elementi percettibili. È evidente che se da un lato prevale il carattere oggettivo della rappresentazione, in quanto la stessa è legata alla realtà vera, allo spazio e all’architettura reali, dall’altro emerge quello soggettivo, in quanto la rappresentazione è legata al soggetto, ovvero a quell’unità di corpo e mente indivisibile che chiamiamo: individuo (individuum). Possiamo, dunque, considerare l’esistenza di una rappresentazione individuale, legata all’individuo e generata dalle sue caratteristiche mentali e sensoriali, ed essendo queste ultime comunque subordinate alle prime, possiamo definirla: rappresentazione mentale o modello mentale, inteso come quel modello costruito dall’individuo per rappresentarsi, a suo modo e quindi soggettivamente, il mondo, lo spazio, l’architettura. E ancora, nel verso del primo concetto, possiamo invece parlare di “individualità dell’oggetto” generata dalla rappresentazione oggettiva delle sue peculiari caratteristiche geometrico-spaziali. Con ciò deduciamo che: da una rappresentazione oggettiva otteniamo l’individualità dell’oggetto, e dalle caratteristiche mentali (cioè psichiche) e sensoriali (cioè legate alla percezione) dell’individuo otteniamo una rappresentazione individuale, ovvero mentale