Come Angelica e Bradamante. Antonia Astori e Adelaide Acerbi, le donne della Driade

\u201cD\u201d come design, ma anche come donna: designer, artiste, artigiane e imprenditrici hanno avuto un ruolo chiave nella ricca e densa storia del design italiano dal dopoguerra ai nostri giorni, stando al centro della scena come dietro le quinte. Negli anni in cui la cultura del progetto si stava affermando, l\u2019apporto dell\u2019universo femminile \ue8 stato essenziale sotto il profilo della creativit\ue0 e dell\u2019innovazione. Donne che si sono distinte nei settori pi\uf9 diversi, indicando nuove possibili strade: non solo disegno industriale e grafica, ma editoria, formazione, imprenditoria, fino al mondo delle tecnologie informatico-digitali. Progettiste che hanno saputo fare la differenza, lavorando attivamente in studi di progettazione, nelle redazioni e all\u2019interno delle universit\ue0. La ricognizione sulle loro carriere ne sancisce autorialit\ue0 e protagonismo, riconoscendone il coraggio di scelte spesso difficili e controcorrente. Attraverso il racconto delle loro vicende viene arricchita e completata la storia del design novecentesco, con nuove prospettive nei modi di leggere il ruolo della donna ieri come oggi. La componente femminile, con la doppia caratterizzazione incarnata dalle due eroine ariostesche \u2013 Angelica e Bradamente \u2013 emerge potente nel campo del design, una disciplina che parla il linguaggio universale della creativit\ue0, capace di spostare lo sguardo dal maschile al femminile e viceversa