A partire dalla 'nuova' condizione che il paesaggio contemporaneo sta attraversando, lo scritto individua nei territori 'fragili', l’esistenza di quegli ‘spazi intermedi’ che se da un lato coincidono con le 'fasce deboli' della contemporaneità, dall'altro divengono risorse per un suo possibile futuro. Nuovi ‘spazi della temporaneità’, sono infatti i paesaggi delle aree de-industrializzate, degli scali ferroviari abbandonati, degli alvei fluviali indeboliti, dei quartieri di edilizia sociale ’ereditati dalla modernità’, dei territori agricoli di frangia … ma sono anche i vuoti interni, gli spazi interstiziali, le crepe, le rotture, i salti, i crinali, le mutate periferie dove si affermano, appunto, le nuove identità sociali, culturali, col...