Le filigrane culturali della «fedeltà» nella storiografia napoletana tra fine Cinquecento e inizio Seicento

Queste pagine affrontano il tema della fedeltà politica in età moderna concentrandosi sulle vicende del viceregno spagnolo di Napoli. Attraverso l’indagine di alcune opere a forte impronta storiografica, esse ricostruiscono la matrice culturale del cambiamento che, in quegli anni, investì il principio di fedeltà. L’attenzione si è rivolta, principalmente, a due opere : Il Forastiero di Giulio Cesare Capaccio e La Apologia istorica del Regno di Napoli di Tommaso Costo. Se il primo testo è utile alla definizione semantica di termini chiave, quali «cittadino» , «patria» e «viceré» , il secondo rappresenta una significativa testimonianza del processo di relativizzazione del concetto di fedeltà e della necessaria conseguenza di indagarne la natura in relazione alla questione del buon governo.Novellino Pasquale. Le filigrane culturali della «fedeltà» nella storiografia napoletana tra fine Cinquecento e inizio Seicento. In: Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, tome 118, n°2. 2006. Fidelitas. pp. 243-253