La necropoli di Comino a Guardiagrele

Si è delineato in questo contributo il quadro offerto dalle recenti ricerche nella necropoli protostorica di Comino presso Guardiagrele. La necropoli venne utilizzata per buona parte del primo millennio a. C. tra il X secolo a. C. e il III secolo a. C. mostrando dunque un impianto a lunga continuità di vita. La fase più interessante che mostra elementi di assoluta novità nel quadro regionale è la fase più antica, compresa nel momento iniziale della prima età del ferro. Appare caratterizzata da sepolture sotto tumulo con importanti corredi già strutturati negli indicatori di sesso e status. Nelle tombe maschili si cominciano a deporre oltre ai rasoi anche le armi (spade e punte di lancia). Nelle tombe femminili compaiono corredi con parures di grandi fibule in bronzo, quasi certamente legate a un uso cerimoniale. Altro elemento di assoluta novità è la ricerca di visibilità esterna delle sepolture : oltre alla presenza del tumulo, sono presenti degli elementi litici, sicuramente lavorati, collocati all’esterno dei tumuli, i cui confronti più significativi sono i semata sepolcrali dalla necropoli di Monte Saraceno sul Gargano. Questi elementi sembrano anticipare i legami con l’area pugliese che verranno poi esplicitati più compiutamente nella stele di Guardiagrele. Per altri reperti sembra di intravedere una circolazione più allargata o «periadriatica » , con particolare riferimento per le fibule a quattro spirali o le spade di tipo Terni. Nel contesto dei siti gravitanti nel comprensorio della Maiella orientale, Comino mostra una ricchezza e una diversità di componenti che arricchisce e integra il quadro più ampio riferito all’Abruzzo meridionale.Ruggieri Maria. La necropoli di Comino a Guardiagrele. In: Mélanges de l'École française de Rome. Antiquité, tome 115, n°1. 2003. Antiquité. pp. 109-127