Tra il 1954 e il 1963 Hildesheimer propone ben quattro versioni della fiaba teatrale Turandot, celebre in Europa soprattutto grazie alla commedia di Carlo Gozzi (1762) e alla rielaborazione di F. Schiller (1802). Distaccandosi sia dalla tradizione Gozzi/Schiller, sia dalle altre riprese novecentesche della fiaba (Busoni, Puccini, Brecht), Hildesheimer decostruisce la vicenda spostando l’attenzione dalla figura della protagonista, la principessa Turandot, a una figura completamente inedita nella tradizione: il “falso principe” di Astrachan. Il nuovo personaggio è un avventuriero/artista, capace di scardinare le regole della prova che è al centro della vicenda, smascherando i giochi di potere all’interno della corte di Pechino. Nel corso del...