Prostitute e tribadi? Il caso delle monache di Santa Maria Maddalena di Roma (XVII secolo)

Nel 1601 due monache “convertite”, appartenenti al monastero di Santa Maria Maddalena al Corso di Roma - il più grande monastero romano destinato ad accogliere in clausura le ex prostitute che avevano deciso di mutare vita e vestire l’abito monastico - furono accusate di aver dormito insieme. Il fatto venne riportato alle autorità ecclesiastiche che aprirono un’inchiesta. Il saggio analizza l’eventuale esistenza di un pregiudizio negativo che associò prostituzione e omosessualità e che forse guidò l’approccio delle autorità cattoliche incaricate di controllare la vita monastica a Roma. Una Roma che aspirava a porsi come modello di religiosità perfetta e incorrotta di fronte al mondo intero, soprattutto dopo la frattura con i protestanti, che oltretutto avevano criticato e poi abolito il monachesimo.In 1601, two "converted" nuns living in the monastery of Santa Maria Maddalena al Corso in Rome - the largest Roman nunnery destined to host former prostitutes who had decided to change their lives and take vows - were accused of having slept together. The fact was reported to the ecclesiastical authorities who opened an investigation. The essay analyzes the possible existence of a negative prejudice that linked prostitution and homosexuality and that perhaps guided the approach of the Catholic authorities charged with controlling monastic life in Rome. A Rome that aspired be the model of perfect and uncorrupted religiosity before the whole world, especially after the break with the Protestants, who had also criticized and then abolished monasticism