IL RISK MANAGEMENT NELLE AZIENDE SANITARIE:IL CASO AOU CAREGGI

Nel nostro paese, attualmente si assiste alla nascita dell’interesse per il tema della sicurezza e della qualità delle prestazioni sanitarie, purtroppo alimentato dai frequenti episodi di “malasanità”. Le prospettive di aumento della produttività e di recupero dell’efficienza, che avevano guidato l’attenzione delle aziende sanitarie dalla fine degli anni Ottanta, in particolare con il processo di aziendalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale, stanno lasciando il posto ai temi legati alla “qualità”, alla ricerca di equilibri possibili tra la domanda di cittadini –consumatori, sempre più esigenti e dinamiche economico finanziarie non più affrontabili con misure di contenimento o di razionalizzazione delle spesa pubblica. È in questo mutato contesto che si inserisce il tema del risk management, uno strumento definito come l’insieme di varie azioni complesse messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza del paziente attraverso la riduzione del rischio clinico. Solo una gestione integrata del rischio può portare a cambiamenti nella pratica clinica, promuovere la crescita di una cultura della salute più attenta e vicina al paziente ed agli operatori, contribuire indirettamente ad una diminuzione dei costi e delle prestazioni ed, infine, favorire la destinazione di risorse su interventi tesi a sviluppare organizzazioni e strutture sanitarie sicure ed efficienti. Nel settore sanitario è oggi possibile osservare l’emergere non solo di una sensibilità al problema della gestione del rischio, ma anche una domanda esplicita di intervento che prefigura lo spazio per l’evoluzione di una “funzione aziendale di risk management” nelle aziende sanitarie