Negli ultimi anni il costo associato alle varie operazioni a terra riguardanti propellenti non criogenici attualmente in uso come l’idrazina N2H4 ed i suoi derivati (MMH, UDMH) e il tetrossido di azoto (NTO) è aumentato notevolmente. La graduale presa di coscienza dell’elevata tossicità di tali propellenti ha prodotto negli anni una progressiva diminuzione dei limiti di esposizione previsti e quindi un conseguente aumento dei costi inerenti a tutte le procedure di manipolazione e stoccaggio e riguardanti la sicurezza e l’incolumità del personale che se ne occupa. Questo ha portato ad un aumento di interesse verso valide alternative che presentino una minore tossicità, specialmente per applicazioni su satelliti di piccole e medie dimensioni,...