Valutazione della qualità delle cure per HIV/AIDS in un contesto a risorse limitate: esperienza condotta presso il St. Luke General Hospital di Wolisso (Etiopia)

L’introduzione e l’espansione della terapia antiretrovirale hanno rivoluzionato l’epidemiologia dell’HIV/AIDS che da patologia rapida e fatale è diventata una malattia cronica e curabile. In Africa Sub Sahariana il numero di pazienti infetti arruolati in terapia antiretrovirale è passato da poche decine di migliaia nel 2000 a 18, 2 milioni nel 2016. Tuttavia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “l’espansione rapida della terapia antiretrovirale senza assicurare la qualità dei servizi rischia di minarne l’efficacia, sprecare risorse preziose e contribuire ad esiti negativi a livello di salute pubblica come l’emergere di resistenze ai farmaci antiretrovirali. Pertanto i sistemi di garanzia e monitoraggio continuo della qualità devono diventare componenti chiave dei programmi di HIV care". Il presente lavoro è il risultato di un’esperienza sul campo nella valutazione della qualità delle cure per HIV/AIDS condotta presso il St. Luke Catholic Hospital situato a Wolisso in Etiopia. Sono state valutate l’organizzazione del percorso diagnostico terapeutico dei pazienti con HIV/AIDS e la performance del servizio di HIV care secondo i principali indicatori proposti dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, dal Joint United Nations Programme on HIV/AIDS (UNAIDS) e dall ‘ Ethiopia National Health Care Quality Strategy promossa dal Ministero della Salute Etiope . I dati di dieci anni di attività del servizio di HIV care , dal 2006 al 2016, sono stati inoltre analizzati allo scopo di valutare l’impatto del programma di HIV care del St Luke Hospital in termini di riduzione della prevalenza, della mortalità e della trasmissione verticale dell’ HIV nella catchment area dell’ospedale. È stata infine valutata la capacità di retention in care a 10 anni su un volume di 5139 pazienti arruolati in terapia antiretrovirale. Un ‘analisi dei costi e della sostenibilità del programma è stata effettuata in vista del recente lancio da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità della strategia “ Test and Treat”