Le sale cinematografiche nella prima metà del Novecento a Roma. Architettura e costruzione

Negli ultimi anni si è andato definendo un nuovo e diverso approccio alla problematica e alla ricerca tesa a conferire nuovamente agli spazi teatrali cinematografici concepiti nella prima metà del secolo scorso un importante ruolo nella realtà sociale e urbana, riconoscendo questo particolare patrimonio costruito come un bene della comunità ed in quanto tale degno di essere preservato. Da qui l’interesse sempre crescente di implementare la conoscenza di tutte quelle opere riconducibili alla costruzione dei cinematografi affrontandone lo studio e l’analisi in relazione alla definizione della tipologia del cinema, alle conseguenti soluzioni spaziali, a quelle architettoniche, strutturali e costruttive, nel tentativo di costituire una base che possa indirizzare eventuali interventi di conservazione e rifunzionalizzazione. La necessità di operare nel delicato ambito di trasformazione spaziale, tipologica, strutturale e architettonica non può prescindere, infatti, da uno studio attento e da una conoscenza approfondita dei manufatti esistenti nei loro differenti aspetti.In recent years a novel and different approach to research aimed at assigning an important role to the first-half of last century theatres and cinemas in the urban and social context took place, acknowledging this particular heritage as a public good, therefore worth of being preserved. In triyng to provide a base to address the possible measures of conservation and reallocation, this has fostered a growing interest in implementing the knowledge of all those works linked to cinemas’ bulding, by undertaking their study and analysis with respect to the definition of cinema typology, the consequent spatial, architectural and structural. The need to operate within the delicate environment of spatial, typo structural and architectonic transformation cannot indeed abstract from a careful study and a deep knowledge of the existing objects and their different features