Di fronte a una crisi che non accenna a passare mi sono chiesto più volte quale possa essere il senso da dare a questo nostro mestiere in una società che, trascurando le situazioni che rivestono il ruolo di eccezionalità, sembra poter serenamente fare a meno di noi. Costruire, nel senso tradizionale additivo del termine, almeno da queste parti non è più necessario. A partire da questa costatazione ho provato anche a immaginare che cosa avrebbero fatto maestri riconosciuti del calibro di Le Corbusier o Alvar Aalto, ricordando di quest’ultimo il noto aforisma, “I do not write, I build”, che, richiamando senza mezzi termini la dimensione operativa del mestiere, ci tiene perpetuamente sotto scacco. Naturalmente non credo sia di una qualche ut...