Cremona fascista (1922-1940).

Il lavoro ricostruisce la storia politica, sociale e culturale di Cremona fascista dal 1922 alla vigilia della seconda guerra mondiale: il ruolo da protagonista di Farinacci nella presa del potere locale; origine e continuità del gruppo dirigente del Fascio cremonese a lui legato; la conquista del consenso nelle campagne; la rapida e violenta eliminazione delle opposizioni; i riflessi su Cremona dell'ascesa e del declino di Farinacci come leader nazionale del Pnf. La vita quotidiana dei cremonesi è dominata dalle due figure di Farinacci e del prefetto Francesco Rossi, raro esempio di continuità del potere statale e di simbiosi tra Partito e stato a livello locale; affiancati da un’élite dirigente consolidata, che rivendica la comune formazione bissolatiana: Moretti, Vacchelli, Carletti, Pantaleo (la “penna” numero 2 sulla stampa farinacciana), Baroli, Bellini, Bellomi, Brambati, Montanari, Sperlari, Gnocchi, Gerevini, don Illemo Camelli.This work reconstructs the political, social and cultural history of fascist Cremona from 1922 to the eve of World War II: Farinacci’s central role in the local power seize; The origins of the leaders of the Cremona Fascio, all strictly tied to Farinacci, and the stability of their leadership across the years; The winning of consensus in the rural areas; The violent and rapid elimination of all oppositions; The effects on the city of the rise and fall of Farinacci as a PNF national leader. The lives of Cremona citizens are dominated by the two figures of Farinacci and Prefetto Francesco Rossi, a rare example of continuous presence of the central government and of symbiosis between Party and State at the local level. Behind them a consolidated leading elite, that claim their common background in Bissolati’s thought: Moretti, Vacchelli, Carletti, Pantaleo (the number 2 “pen” in the press close to Farinacci), Baroli, Bellini, Bellomi, Brambati, Montanari, Sperlari, Gnocchi, Gerevini, don Illemo Camelli